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CONCETTO DI SPECIFICITA’ E’ il carattere qualitativo della possibilità motoria umana del suo stato funzionale, delle reazioni dell’organismo agli stimoli allenanti, nonché le capacità morfofunzionale dell’organismo acquisite con l’allenamento. E’ determinata dal carattere integrato della specializzazione morfofunzionale dell’organismo che prevede:
LA PREPARAZIONE FISICA SPECIALE (P.F.S) La funzione della P.f.S. nel sistema di allenamento sportivo consiste nell’intensificare il regime di lavoro per attivare un processo di specializzazione morfofunzionale e di adattamento alle condizioni specifiche dell’attività sportiva. I MEZZI DELLA P.F.S. ESERCIZI
TIPOLOGIA DEI MEZZI IN RELAZIONE ALL’ESERCIZIO DI GARA A seconda del grado di corrispondenza dinamica tra esercizi di gara e regime di lavoro i mezzi si distinguono in tre gruppi:
Obiettivo: adattamento al regime di lavoro tipico delle condizioni di gara.
PRINCIPI ORGANIZZATIVI DELLA P.F.S.
PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA DINAMICA TRA I MEZZI DELLA P.F.S. E LA STRUTTURA DEI MOVIMENTI DELL’ESERCIZIO DI GARA Il movimento deve essere concreto e finalizzato. Tutti gli esercizi devono essere tipici del movimento di gara. Le capacità di forza vanno sviluppate in funzione del compito dell’esercizio motorio da svolgere. I mezzi e i metodi della P.f.s. devono essere adeguati al regime di lavoro dell’apparato motorio, tipico dell’esecuzione dell’esercizio di gara e devono fornire lo sviluppo. Il principio di Verchoshanskji (1964-1970) comprende sei criteri di base: Þ Gruppi muscolari impegnati nel lavoro,( la composizione dei muscoli, % di fibre,Sinergia) Þ Ampiezza e direzione del movimento Þ Tratto accentuato dell’ampiezza di movimento Þ Entità dell’impegno di forza Þ Tempo (velocità di raggiungimento) necessario per raggiungere il massimo impegno di forza Þ Il regime di lavoro muscolare.
Definire innanzitutto i gruppi muscolari sui quali dirigere gli stimoli allenanti. Il modo migliore è l’EMG. Stabilire l'impegno che i vari muscoli esercitano nell'esecuzione di un gesto tecnico in valore percentuale.Il muscolo maggiormente impegnato a valore 100 e tutti gli altri vengono rapportati(es.nel tuffo di un portiere 100 il quadricipite,70 il tricipite surale ecc.) EMG e combinazione dei movimenti Nello sport, le ricerche EMG hanno permesso di raccogliere informazioni sulla coordinazione neuro-muscolare di azioni motorie, diverse nella loro organizzazione dal punto di vista della successione del reclutamento e inibizione dei muscoli, del loro rapporto reciproco, della durata dell’attività elettrica e del rapporto tra essa e le caratteristiche cinematiche e dinamiche del movimento.
2.AMPIEZZA E DIREZIONE DEL MOVIMENTO Analizza le caratteristiche spaziali dei movimenti di segmenti corporei relativamente contigui. Questo criterio determina l’intervento combinato dei muscoli impegnati nel lavoro, tiene conto delle loro particolarità anatomiche e delle condizioni esterne del lavoro, in particolare, la direzione dell’opposizione esterna alla tensione muscolare creata grazie alla massa o alle forze dell'attrezzo che viene spostato. Il modo più semplice per definire questo principio avviene attraverso l’uso di una telecamera.
3.TRATTO ACCENTUATO DELL’AMPIEZZA DI MOVIMENTO nei movimenti di tipo balistico, questo tratto coincide con quello iniziale dell’ampiezza del movimento, mentre nei movimenti con regime di lavoro combinato coincide con il momento di passaggio da un regime di lavoro ad un altro.Nel tratto accentuato viene raggiunto il valore massimo dell’impegno dinamico di forza e corrisponde ad un determinato angolo particolare.
4.ENTITA’ DELL’IMPEGNO DI FORZA la dinamica dei mezzi di allenamento deve corrispondere alla dinamica dell’esercizio di gara, dal punto di vista della loro caratteristica quantitativa. Lo stimolo dell’allenamento non deve essere inferiore alle condizioni esecutive dell’esercizio di gara, anzi superiore. Ad esempio, se nell’esercizio di gara l’atleta deve vincere una elevata opposizione esterna, come un sovraccarico di peso costante che deve essere spostato con una velocità relativamente bassa, oppure una resistenza creata dagli avversari, in allenamento si deve orientare prevalentemente sul valore massimale dell’impegno di forza. Se, invece, nell’esercizio di gara, l’atleta deve vincere un’opposizione esterna relativamente bassa ed il movimento viene eseguito con la massima velocità, il criterio della corrispondenza che deve essere utilizzato è la velocità di espressione del massimo impegno di forza.
5.VELOCITA' PER L’ESPRESSIONE DEL MASSIMO IMPEGNO DI FORZA Quando l’impegno di forza si esprime nelle condizioni di pressione temporale, la condizione necessaria affinché il momento sia efficace è rappresentata dalla velocità di espressione del suo valore massimo.Questo aspetto viene condizionato da due fattori:
Questa caratteristica qualitativa è direttamente legata alle particolarità specifiche dei meccanismi neuromotori del movimento e richiede un loro miglioramento finalizzato.La realizzazione di questo obiettivo è un problema metodologico complesso, in cui l’efficacia della sua soluzione condiziona notevolmente la scelta del processo di allenamento.E’ necessario evidenziare che una diminuzione continua del tempo di movimento, dovuta all’incremento delle capacità di forza muscolare e capacità di sviluppare rapidamente l’impegno di forza, rappresenta una caratteristica specifica del miglioramento quantitativo del movimento sportivo.Nella valutazione delle capacità di esprimere rapidamente il massimo impegno di forza è più corretto utilizzare i parametri della potenza di lavoro.Questo tipo di valutazione rispecchia maggiormente l’essenza degli incrementi quantitativi del movimento, e quindi rappresenta il criterio più oggettivo del principio della corrispondenza dinamica. 6.IL REGIME DI LAVORO MUSCOLARE il criterio della corrispondenza per quanto riguarda il regime di lavoro, indica la necessità di tener conto del carattere del lavoro muscolare, proprio delle condizioni dell’attività sportiva.Questo criterio assume un ruolo particolarmente importante nella definizione del metodo di sviluppo delle capacità di forza.Infatti, a seconda del carattere della sua esecuzione, lo stesso mezzo di allenamento può risolvere problemi diversi.Esempio: un pugile o un lanciatore di peso possono svolgere entrambi lo stesso esercizio ( es. sollevare con un movimento di spinta della mano un sovraccarico) ma un numero di ripetizioni e di serie diverse perché il pugile deve sviluppare soprattutto la rapidità di un movimento senza sovraccarico e la capacità di eseguirlo più volte senza diminuzione della qualità esecutiva, mentre un lanciatore deve sviluppare la velocità di un movimento isolato con un sovraccarico consistente.
Fonte:Appunti di Teorie e metodologia di allenamento-Facoltà di Scienze Motorie Perugia
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